Comune di Villagrande Strisaili

Storia del Comune


Villagrande Strisaili è un grazioso paesino del centro Ogliastra, situato nella parte centro-orientale della Sardegna. Gode di una felice posizione geografica, arroccato sulle montagne, a circa 700 m. slm., e distante pochi minuti di macchina dai litorali orientali. Comprende la frazione di Villanova Strisaili, situata in mezzo a un esteso altopiano a 850 m. sul livello del mare e distante 7 km da Villagrande.
Il panorama che si apre verso l’ampia vallata del golfo di Arbatax è molto suggestivo, ricco di picchi montagnosi, di boschi, di campagne coltivate, nel cui orizzonte si staglia come una visione il mare; 240 kmq di verde incontaminato, tra pascoli e sorgenti d’acqua purissima, fanno di questo territorio il terzo per estensione fra i comuni della Sardegna.
Il paesaggio sorprende per gli scorci della natura incontaminata che si alternano ai segni silenti e sempre vivi della civiltà nuragica e pre-nuragica: domus de janas, nuraghi, tombe megalitiche, tombe di giganti e templi dedicati al culto delle acque. Conosciuta nell’antichità come “Bidda Manna Tres Ailes” Villaggio grande tre ovili, Villagrande Strisaili, con Villanova, conserva ancora oggi le tradizioni agro-pastorali del passato che la rendono un luogo unico e senza tempo, dove il piacere della vita, sia per chi vi risiede che per chi la visita, sembra non aver mai fine.
 
Al 31/12/2016 la popolazione è di 3.243 abitanti, che prendono il nome di villagrandesi e villanovesi.

 Villagrande Strisaili è nel Guinness World Record
Villagrande Strisaili, detiene il primato mondiale della longevità maschile ed è ufficialmente entrata nel GUINNESS WORLD RECORDS 2014 per la più elevata concentrazione al mondo di ultraottantenni, ultranovantenni e ultracentenari rapportata alla popolazione totale; Villagrande Strisali è il paese che in Sardegna, terra nota nel mondo per la straordinaria longevità dei suoi abitanti, conta il maggior numero di maschi che hanno raggiunto e oltrepassato la soglia dei 100 anni.
A Villagrande Strisaili  le aspettative di vita maschili e femminili si equivalgono e le probabilità che gli uomini possano raggiungere i cento anni di età sono più elevate che in qualsiasi altro angolo del pianeta
Questa straordinaria caratteristica del paese è diventata, con orgoglio, il segno distintivo di una comunità, delle sue tradizioni, della storia e delle sue tradizioni gastronomiche. Secondo recenti studi è proprio la qualità dell’alimentazione, storicamente basata su alimenti semplici, locali e tipici, naturalmente privi di conservanti e di additivi, insieme a svariati fattori genetici e socio-culturali, a rendere Villagrande Strisaili la terra della longevità.
Villagrande si trova proprio all’interno di una delle cosiddette “blue zones”, ossia quelle aree demografiche e/o geografiche del mondo in cui le persone vivono più a lungo della media che in Italia si trova nella nostra isola, in una area che comprende Barbagia e Ogliastra. Tra pane, paste, formaggi, carni e dolci, la tradizione gastronomica di Villagrande e Villanova è davvero sorprendente per la sua varietà e genuinità. Le aziende del territorio, prevalentemente attive nel settore agroalimentare e ricettivo, ancora oggi lavorano la terra con metodi antichissimi e allevano i capi di bestiame allo stato brado, tecniche che rendono i prodotti della terra e quelli trasformati particolarmente salutari e dei veri capolavori di sapore. Ad oltre la metà delle aziende agroalimentari operanti nel territorio è stato riconosciuto il marchio De.Co. che certifica l’origine dei prodotti e il loro legame storico e culturale con il paese.
 
L'economia, a carattere prevalentemente pastorale, è oggi integrata da impieghi nell’ ambito delle mini-imprese alimentari (caseifici, salumifici, allevamenti), nella riforestazione, negli impieghi legati allo sfruttamento delle centrali idroelettriche dislocate nel bacino del Flumendosa e nel settore terziario, da qualche tempo notevolmente sviluppato. L’allevamento, un tempo costituito soprattutto dall’allevamento ovi-caprino, si è sviluppato integrando l'allevamento bovino e suino, della gallina ovaiola, della quaglia. Nel settore agricolo significativa è la produzione della mela con metodi di agricoltura biologica. L'artigianato locale consiste di lavori artigianali in legno, ferro battuto e manufatti come coperte e tappeti realizzati con antichi telai.
Le tradizioni gastronomiche di Villagrande sono fortemente conservative e tramandano sapori e profumi di grande fascino. La cucina villagrandese è ricca di piatti a base di patate che un tempo era l’ingrediente principale poiché l’unico coltivato e sempre disponibile da tutte le famiglie: i “culurgiones” , prelibato primo piatto, sono tipici ravioli ogliastrini, che qui sono preparati con patate, formaggio di pecora e di capra, basilico e strutto; i gathulis” sono delle frittelle a forma di ciambella a base di patate, formaggio, “fisciu”, un particolare tipo di formaggio in salamoia, e semola fritte nell’olio d’oliva, ai quali ogni anno ad agosto è dedicata una sagra; “sa turredda cun curcuriga”, una sorta di focaccia a base di zucca, patate, cipolle, lardo e farina. Anche il pane, “su pistoccu” che ancora oggi viene fatto spesso in casa nel forno a legna, ha come ingrediente principale le patate. Prelibati sono gli arrosti di maialetto, pecora e capra. Una menzione speciale merita il prosciutto di maiale, uno dei prodotti in cui Villagrande eccelle, molto rinomato a livello regionale. Viene prodotto in quasi ogni famiglia. È realizzato con carne di maiali locali sale, pepe e aceto. Affinché il prosciutto assuma un gusto più raffinato e particolare gli animali vengono portati al pascolo sui monti del luogo.
I dolci tipici sono “sa paniscedda”, fatta in occasione della festa di Sant’Antonio, costituito da un involucro di pasta e un ripieno fatto con pasta, miele, uva sultanina e mandorle, che non ha eguali in altre località; “is seadas”, le formaggelle a base di formaggio fresco, zucchero, uova e scorza d’arancia e limone.
Il territorio di Villagrande è ricco di numerosi insediamenti archeologici, a testimonianza del fatto che l’area sia stata abitata fin dalla Preistoria. Dell’età Prenuragica sono presenti domus de janas perfettamente conservate in località “Coile Bruxiau”, “su Strumpu”, “s’Orciada” e “su Settili” mentre un menhir si trova in località sa Preda ‘e s’Orcu”. Del periodo nuragico si trovano diverse tombe di giganti e nuraghi sparsi in tutto il territorio. Gli insediamenti più importanti sono quelli di “s’Arcu ‘e is Forros”, in prossimità dell'invaso artificiale dell'Alto Flumendosa dove gli scavi e le ricerche condotte a partire dagli anni ‘80 hanno portato alla luce l’unico tempio a megaron presente in Ogliastra, costituito da quattro celle, probabilmente dedicate al culto delle acque, e un nuraghe a pianta trilobata in grossi blocchi sbozzati di granito e scisto; e “sa Carcaredda”. in località “Funtana 'e Binu” composto da quattro tombe di giganti, un rarissimo tempio in antis e un villaggio nuragico.
Villagrande possiede un ricco patrimonio tradizionale, mantenutosi pressoché inalterato da tempi antichi.
Le festività popolari, come consuetudine in tutti i piccoli centri della Sardegna, hanno due aspetti, religioso e profano. Le più sentite e partecipate sono quelle di Santa Barbara e San Gabriele.
La festa in onore di Santa Barbara è una sagra campestre che si svolge in parte nell’omonimo bosco, dove si trova la chiesetta intitolata alla Santa, si festeggia la seconda domenica di luglio. Il sabato sera, vigilia della festa, detta “su esperu”, la statua della santa viene “accompagnata” alla chiesetta campestre, con una processione molto suggestiva: i primi a sfilare sono i cavalieri in costume, seguono i gruppi folk di Villagrande, alcuni gruppi ospiti , poi la Santa, posta sopra un carro trainato da buoi. Vengono cantati “is goccios”, versi in prosa che raccontano la vita della Martire, interrotti solo dal suono delle launeddas e dalle preghiere dei fedeli.
San Gabriele Arcangelo, patrono della comunità cui è dedicata la chiesa parrocchiale e  si festeggia il primo agosto. Anche in questo caso la festa, divisa in “su esperu” e “sa festa ‘e sa corona”, dura tre giorni a partire dal 31 luglio. Il Santo viene portato in processione per le vie del paese al suono delle launeddas e accompagnato dai gruppi folk; la notte i festeggiamenti continuano in piazza con spettacoli musicali e balli sardi. Dopo la benedizione del parroco si torna in paese e si festeggia con balli sardi e spettacoli musicali. La giornata di festa vera e propria, “sa die de sa festa”, è la domenica quando si pranza all’aria aperta nel bosco.
Tra le manifestazioni religiose sono molto sentite anche la festa di Sant’Antonio Abate, che si celebra il 16 gennaio, durante la quale gli “obrerisi” accendono un grande falò nella piazza e offrono “sa paniscedda”, un dolce tipico a base di uva passa, mandorle e noci. Altri falò vengono accesi nei rioni del paese.
Il 20 gennaio si celebra la festa di S. Sebastiano, durante la quale si porta in processione una statua del santo addobbata con rami e frutti d'arancio.
Alle manifestazioni religiose si sono aggiunte da circa 10 anni due sagre organizzate dalla Proloco, che si tengono il primo sabato e la prima domenica di agosto: la sagra de “is gathulis” e la sagra della pecora arrosto, che richiamano ogni anno migliaia di visitatori.
La festa più sentita a Villanova è quella di San Basilio Magno, patrono d’Ogliastra, che viene celebrata la terza domenica di giugno. Accorrono per questa circostanza migliaia di fedeli e devoti provenienti da tutta l’isola per chiedere una grazia facendo voto o rinnovare le promesse votive. Data la grande affluenza le celebrazioni religiose iniziano già durante le prime ore del giorno e proseguono per tutto il corso della mattinata. Di pomeriggio il simulacro del Santo viene portato in processione lungo le vie del paese e al termine si tiene l’ultima messa, celebrata dal vescovo.
Origini storiche di Villagrande Strisaili. Due differenti leggende trattano dell’origine di Villagrande. Una narra che le prime capanne siano state create da alcuni pastori provenienti dalla vicina Talana, mentre un’altra sostiene che i fondatori fossero alcuni pastori provenienti da Desulo, che dopo aver varcato il Gennargentu, decisero di stabilirsi in quel luogo.
Tutta l’area doveva comunque essere abitata già a partire dal terzo millennio a.c. La testimonianza ci è fornita da numerosi reperti nuragici e prenuragici presenti nella zona.
Durante l’Impero Romano inoltre, sebbene con diverso nome, probabilmente Villagrande faceva parte della tribù dei Rubrenses, come testimoniano numerosi vocaboli conservati tutt’ora dal dialetto locale. La prima attestazione dell’esistenza di Villagrande è del 1316, anno in cui Pisa cita Strisaili nel registro dei tributi che impose a Cagliari per quell’anno; Biddanoa de Strisaili è attestato invece in un documento del 1504, nel Diploma col quale Ferdinando D’Aragona trasforma in allodio i paesi che i Carroz avevano ricevuto in Feudo. Probabilmente Villagrande venne dominata dai Cartaginesi, che si stanziarono nell’area est del Flumendosa. Dato certo è che tra l’ VIII ed il XI secolo il paese apparteneva al Giudicato di Cagliari e in seguito, dopo il XII secolo, del Giudicato d’Ogliastra prima di essere conquistato dai Pisani. Nel 1326 il paese passò sotto il dominio aragonese, mentre nel 1479, insieme a tutta l’Ogliastra, dopo la soppressione nel 1420 della diocesi di Suelli, di cui faceva parte, passò sotto il dominio spagnolo; nel 1718, insieme a tutta la Sardegna, passò ai Savoia. Nel 1807 Villagrande entrò a far parte della provincia di Tortolì istituita ad opera di Vittorio Emanuele I con la ripartizione dell'isola in 15 Prefetture. A partire dal 1821, dopo la soppressione della provincia di Tortoli, entrò a far parte della provincia di Lanusei, e nel 1927, insieme a tutta l’Ogliastra, della provincia di Nuoro. Nel 2006 il comune di Villagrande Strisaili è passato alla provincia dell'Ogliastra. Dal 2017 appartiene nuovamente  alla provincia di Nuoro.